Il 25 novembre è la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, istituita dall’O.N.U. nel 1999 per rendere onore alle sorelle Mirabal originarie della Repubblica Domenicana, dove era instaurata una delle più feroci dittature dell’America Latina. Le tre sorelle, che si batterono con audacia contro il sistema tirannico, furono intercettate dagli uomini del dittatore mentre si dirigevano a trovare i propri mariti in carcere. Furono portate nei campi e vennero uccise a bastonate, per poi essere riportate in macchina e spinte in un burrone per simulare una loro morte casuale. Una triste vicenda che è diventata l’emblema della violenza maschile che, ancora oggi dal 25 novembre 1960, continua a perpetuarsi in tutto il mondo anche in quello più civilizzato, declinandosi dal femminicidio alla violenza fisica, alla violenza psicologica, dallo stalking allo stupro, dalle violenze domestiche (maltrattamenti in famiglia, percosse) fino al mobbing sui posti di lavoro. Tutte espressioni distorte del potere diseguale tra donne e uomini.
DATI STATISTICI Oltre l’80% delle aggressioni nei confronti di una donna ha uno scopo sessuale;
Nella maggior parte dei casi, in assenza di una difesa da parte della vittima, la violenza viene portata a compimento;
Nel 95% dei casi in cui c’è stata una reazione decisa, l’aggressione è stata scongiurata.
Corsi di autodifesa femminile – per ribadire il NO ALLA VIOLENZA DI GENERE.
La violenza sulle donne è un fenomeno mondiale ed i corsi di autodifesa femminile possono essere un’opportunità per acquisire una maggiore consapevolezza della propria forza fisica e psicologica. Le donne possono difendersi efficacemente, sviluppando fiducia, determinazione e autostima. Negli ultimi anni in Italia sono aumentati notevolmente i corsi di difesa personale finalizzati all’autodifesa femminile.
Questi corsi non si basano soltanto sulle tecniche dell’arte marziale, ma anche sulla valutazione del pericolo, l’analisi del tipo di aggressione, il linguaggio del corpo, l’autocontrollo, la capacità di attenzione e osservazione, lo studio dell’anatomia e punti vulnerabili del corpo. Aspetti che non vanno assolutamente sottovalutati se si vuole avere una possibilità di scampo quando ci si trova in una situazione di pericolo. L’autodifesa è una tecnica all’apparenza violenta ma se praticata con metodo aiuterà a comprendere che quello che conta in una situazione di pericolo è la reazione non solo corporea ma anche psicologica.
La violenza sulle donne, prima ancora di essere combattuta attraverso lo sradicamento della cultura sessista, si sconfigge mettendo le vittime in condizione di difendersi.
I corsi includono una parte di training emozionale per far comprendere alle donne come possono difendersi efficacemente, sviluppando fiducia, determinazione e autostima.
