Qualcosa è cambiato…dal diario di una quarantena


Qualcosa è cambiato, forse non per tutti.

E se questo virus ci avesse dato la possibilità di vedere con nuovi occhi il Mondo che ci circonda?

Non tutti siamo pronti, il livello di Coscienza è diverso per ciascuno di Noi.

Ognuno ha il proprio percorso di vita in questa esistenza terrena.

Il mio è diverso dal tuo, certamente, però siamo tutti qui per evolvere.

Le cose non accadono mai per caso ed io ho fede nel progetto dell’Esistenza, della Grande Vita, della Madre Terra.

L’uomo ha causato questo virus, trascinandoci tutti in una guerra mondiale senza precedenti, invisibile e insidiosa, ma ogni cosa che accade racchiude in sé un senso profondo che, il più delle volte, ci sfugge.

Non conosciamo il disegno finale, ma in questa lunga pausa dalla frenesia del mondo ci stiamo guardando dentro, ci stiamo osservando più attentamente e ci sentiamo diversi.

Il Pianeta sta meglio senza di noi, a quanto dicono, l’aria è più pulita, gli animali più liberi, le strade meno trafficate, la gente meno stressata nelle corse del tran tran quotidiano, divisa tra famiglia e lavoro.

È come se qualcuno avesse premuto il tasto “pause” e tutto il rumore del sottofondo fosse improvvisamente, inaspettatamente sparito.

La percezione di quello che ci accade per ciascuno di noi è molto diversa perché noi tendiamo a proiettare fuori quello che abbiamo dentro.

Allora cosa ci è successo?

Siamo dovuti restare più a lungo in un posto chiamato “casa” in cui, forse, il più delle volte abbiamo evitato di starci e di prendercene cura.

Oggi questa casa è diventata il nostro rifugio protetto, quel tetto sicuro che molte persone là fuori non hanno.

Abbiamo spesso consumato i nostri pasti fuori casa, in modo sbrigativo e frettoloso per mancanza di tempo, evitando anche di cucinare. Oggi, invece, ci siamo ricordati che il cibo è il nostro nutrimento più importante e che noi siamo ciò che mangiamo.

Abbiamo trascorso poco tempo con i nostri figli perché dovevamo lavorare e, invece, oggi che posso farlo anche da casa e i miei figli non vanno a scuola, sto apprezzando ogni secondo passato con loro?

Perché quel tempo non tornerà mai più, loro andranno via, cresceranno e avranno le loro famiglie, le loro vite ed io oggi ho solo questo momento, ho solo il presente per godere di tutto questo.

Il mio compagno che ho evitato troppo a lungo di guardare negli occhi e di essere sincero con me stesso e con lui o lei, oggi è la mia scelta e mi rende felice?

Spetta solo a me e a nessun altro fare qualcosa per cambiare la mia vita, se non sono più felice ormai da tanto tempo. Non posso pensare di compiere le stesse azioni di sempre e di ottenere i medesimi risultati.

Non posso stare meno in casa, non posso trovare fuori diversivi che mi aiutino ad anestetizzarmi un po’ perché questo virus, che ora mi ha costretto a fermarmi, prima o poi finirà, ma la mia vita, invece, continua.

Mi sono, forse, arreso all’idea di poter essere ancora felice?

Questa esperienza, attraverso le tante persone, conosciute o meno, che hanno ormai lasciato la Terra, ci ha insegnato che tutto finisce, che la Vita è un ciclo, che non siamo eterni o immortali, ma siamo fragili, vulnerabili, possiamo andarcene da un momento all’altro senza preavviso alcuno, senza sapere esattamente quando sarà il nostro momento.

Non possiamo dare nulla per scontato, né un abbraccio o uno sguardo, né una carezza o un sorriso, né un incontro o un amore.

Allora chi sono io? Chi voglio essere in questa Vita? Qual è il mio compito? Dove sto andando? Cosa sto facendo per me stesso e per l’altro? Sto lasciando questo mondo un posto migliore?

Chi si è ritrovato solo dentro casa a fare i conti con la propria solitudine, senza nessuno accanto se non dentro un ricordo prezioso, nascosto in un angolo del proprio cuore o nei propri pensieri più profondi, come potrebbe accorciare queste distanze, se esistono, o come potrebbe guarire il proprio dolore?

C’è anche chi da solo ammette di stare “bene”. Non siamo fatti per essere soli a questo mondo, ma per coltivare legami preziosi, unici e indimenticabili. Siamo fatti per l’Altro. Ci conosciamo e impariamo molte cose su noi stessi attraverso gli altri. La felicità è reale solo se condivisa.

Quando usciremo di nuovo là fuori ci saranno a dividerci, ancora per un po’, una mascherina, dei guanti, forse tanta diffidenza e paura dell’altro, del virus, della malattia e i nostri contatti resteranno limitati e non potremmo ancora stringerci in tanti abbracci.

Ma nessuno potrà impedire ai nostri occhi di vedere, al nostro cuore di battere, alla speranza che vive in noi di continuare a credere nei nostri sogni più veri, nel ricomporre quelli caduti a terra o nel lasciarli andare via per sempre, nello spolverare quelli abbandonati e dimenticati in qualche vecchio cassetto dei ricordi.

Dobbiamo essere uniti, non divisi. Vibrare nell’Amore, non nella paura. Credere, non disperare.

Il vero Mondo è quello che ognuno di noi ha custodito dentro il proprio Cuore e sarà bello rincontrarci di nuovo, lì dove non esistono confini, limiti, in un abbraccio infinito senza né tempo, né spazio perché Noi siamo Uno.

Ilaria

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